"Il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti ha approvato all’unanimità il seguente ordine del giorno: no allo sfruttamento dei giornalisti e a contratti-ricatto per i collaboratori"
La libera informazione passa anche per il rispetto della dignità dei giornalisti e del loro giusto compenso. Così si è pronunciato il Consiglio nazionale dell’Ordine dei Giornalisti.
In questo inizio di 2015 si moltiplicano le notizie su contratti vergognosi proposti a collaboratori pena il mancato rinnovo. Riduzioni del compenso e pezzi pagati pochi euro. Eludendo anche la legge sull’Equo compenso con clausole che non prevedono, ad esempio, il pagamento di video e foto, dirette web, oppure dando compensi irrisori per articoli che superano il minimo. Con la beffa che chi più lavora meno viene pagato e meno diritti ha.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine esprime la più ferma condanna per un fenomeno che si sta espandendo in maniera preoccupante nelle aziende editoriali e mette a rischio la professione giornalistica e la libera informazione.
Annuncia che sarà avviata una attività di monitoraggio in pieno accordo con gli Ordini regionali per garantire il rispetto della Carta di Firenze.
Che saranno segnalati ai Consigli di Disciplina comportamenti della catena di comando ritenuti contrari alla deontologia e alla solidarietà tra colleghi, siano essi dipendenti o free lance.
Si riserva di ricorrere a strumenti anche legali per garantire la tutela del diritto dei cittadini all’ informazione e della dignità professionale dei giornalisti e il rispetto delle norme vigenti da parte delle aziende editoriali.
Il Consiglio nazionale dell’Ordine esprime la più ferma condanna per un fenomeno che si sta espandendo in maniera preoccupante nelle aziende editoriali e mette a rischio la professione giornalistica e la libera informazione.
Annuncia che sarà avviata una attività di monitoraggio in pieno accordo con gli Ordini regionali per garantire il rispetto della Carta di Firenze.
Che saranno segnalati ai Consigli di Disciplina comportamenti della catena di comando ritenuti contrari alla deontologia e alla solidarietà tra colleghi, siano essi dipendenti o free lance.
Si riserva di ricorrere a strumenti anche legali per garantire la tutela del diritto dei cittadini all’ informazione e della dignità professionale dei giornalisti e il rispetto delle norme vigenti da parte delle aziende editoriali.
(25/01/2015)