"Il sindaco Simone Zamboni contro il progetto della diga sul fiume: per nessun interesse economico potrei mettere a repentaglio la vita dei miei cittadini!"
Sono partiti i lavori di rinforzo dell'argine dell'Adige a Terrazzo. A darne l'annuncio il sindaco Simone Zamboni che grazie ad un accordo chiuso nel dicembre 2014 con l'allora
assessore regionale alla Difesa del suolo Maurizio Conte, veniva assegnato dalla Regione Veneto un importante contributo la difesa del territorio.
Ben 3,5 milioni di euro di fondi che Venezia ha ricavato dalla
revisione del Fondo per lo sviluppo e coesione 2007-'13, 2 sono stati
destinati al rafforzamento degli argini sinistri, grazie a diaframmi, a
Begosso (1,2 milioni) e a Nichesola (0,8 milioni).
Il territorio è infatti da sempre soggetto a
infiltrazioni e fontanazzi e per questo motivo le sponde arginali
devono essere rese più sicure rinforzandole con colate di cemento per
creare lenti.
Il 20 febbraio 2017 sono così iniziati i lavori per la realizzazione
del primo lavoro per la realizzazione di una
diaframmatura in località Begosso per un importo complessivo 1,2 milioni di
euro di consolidamento del ponte Romano-Posa.
Il primo cittadino di Terrazzo ha colto inoltre l'occasione per confermare il suo diniego al progetto di Lagarina Hydro srl (presentato in Regione
proprio a fine 2014), per la realizzazione di una diga sull'Adige tra
Terrazzo e Badia Polesine. In un
territorio con argini fortemente soggetti a
permeabilità, un'opera da 42,5 milioni di euro volta ad ottenere una
produzione di 8.000 kilowatt di corrente elettrica, sarebbe stato
fortemente dannoso.
Solo grazie anche al supporto dei sindaci padovani e
rodigini che si affacciano sull'Adige, alle provincie di Rovigo e
Verona, al genio civile di Rovigo e Verona, ad alcuni assessori
regionali, ad alcune associazioni di categoria e a varie associazioni
nate spontaneamente, il progetto della diga è stato respinto con il diniego finale pervenuto dalla Regione.
(25/03/2017)