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ELZEVIRO - La fine dello spread

"La soluzione all'aumento dello spread è l'emissione di BOT acquistati dai cittadini italiani,  e sostituire i BTP posseduti da banche di affari straniere"


L'Italia è uno dei paesi più ricchi al mondo di liquidità con un valore stimato di risparmi di circa 4 mila miliardi di euro, di cui 1,5 miliardi sono soldi liquidi.
Negli anni 80 quasi tutto il debito pubblico era costituito da buoni del tesoro posseduti dai cittadini italiani che li utilizzavano per mantenere inalterato il potere di acquisto del denaro risparmiato.
Negli anni 90 il debito pubblico è stato internazionalizzato per attrarre capitali esteri, ed oggi è costituito per l'80% da buoni del tesoro poliennali posseduti da banche di affari con interessi intorno al 3,5%. La banca estera specula ovvero compra e rivende il titolo per cercare di guadagnare il più possibile con rendimenti elevati.
Inoltre la vendita dei BTP avviene con un'asta marginale e non competitiva (come avviene negli altri paesi) che porta a vendere i titoli ad interessi più elevati sul totale dell'importo messo all'asta a banche "specializzate" come JP Morgan, City Bank, Goldman Sachs. 
I titoli così acquistati sono esposti al rischio spread, non potendo lo Stato italiano più "stampare moneta" per pagare i debiti e non accedendo più al risparmio dei cittadini. Così abbassando la qualifica dei titoli a "spazzatura", non solo non verrebbero più piazzati nuovi titoli, ma verrebbero venduti quelli esistenti che lo Stato italiano non riuscirebbe più a ripagare.
Per non andare in default interviene il meccanismo europeo salva-stati che presta i soldi di cui non si può fare a meno, ma in cambio di forte manovre di austerità come è avvenuto in Grecia.
La soluzione è:

- smettere di emettere BTP e sostituirli con BOT, magari esentasse, per fare spesa pubblica ad un tasso più basso e messo in circolo nell'economia reale prima che vengano utilizzati per coprire i debiti delle banche spesso acquistate da fondi internazionali;

- fare aste differenziate e invertire il meccanismo di asta marginale favorendo la vendita di BOT e CCT con i quali comprare BTP e liberarsi dal controllo estero, così si estingue il pericolo spread;

- la Banca d'Italia dovrebbe acquistare tramite Cassa depositi e prestiti i titoli non piazzati, acquistati con l'apertura di conti deposito dai cittadini italiani, come accade in Germania o in Francia;

- far aprire il conto fiscale, già obbligatorio per ogni impresa, presso una banca pubblica, creando un sistema di pagamenti interno che non dipenda da finanziamenti esteri.

Solo così si creeranno dei meccanismi interni che tutelano lo Stato italiano e i cittadini da speculazioni dei mercati esteri e liberano dallo spread.
 
(foto:pixabay) (02/06/2019)