"Le grandi società di informatica offrono servizi gratuiti in cambio della cessione e profilazione dei dati personali. Ma esistono alternative che li proteggono"
Ormai tutti utilizziamo servizi gratuiti come social network, mail e video, forniti dalle più famose società di informatica del mondo. I servizi in realtà vengono erogato acquisendo e i nostri dati personali che vengono utilizzati e spesso ceduti ad altre società, per profilare i nostri interessi per pubblicità e consumi.
Ma cosa succederebbe se tali dati venissero utilizzati dalle società assicurative, bancarie, o di ricerca del lavoro.
Tutti i dati una volta rielaborati potrebbero fare apparire l'uente come una persona troppo a rischio per concedergli un'assicurazione, un prestito bancario, o perfino da assumere presso una qualunque azienda, determinando l'esclusione di fatto da ogni attività economica e sociale.
Per fortuna di recente la normativa europea ha imposto con il recente GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati) di chiedere sempre il consenso dell'utente per cedere i suoi dati personali ad altra società.
Ma per limitare tale rischio di un'utilizzo indiscriminato dei dati personali è possibile ricorrere a strumenti alternativi che grazie a piccole donazioni tutelano l'utente e la sua privacy, come Vimeo, Nextcloud, Duck Duck Go, Fast Mail, Open street maps e altri.
(foto: logo) (18/11/2019)