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ANTIPOLITICA - L'Avvocato difensore del Popolo Italiano

"Tutti ricordano l'impegno di Giuseppe Conte al suo primo mandato: un impegno di lealtà, onore e diligenza a tutela di tutti gli italiani"


Come era prevedibile, Beppe Grillo ha dovuto prendere atto del ruolo di Giuseppe Conte leader del MoVimento 5 Stelle voluto a gran voce dagli iscritti con lo stesso livore usato dal Garante per criticare il futuro Presidente.

La necessità di un nuovo statuto più vicino alla tutela dei Valori fondamentali del MoVimento e a protezione delle riforme volute in questi 3 anni come quella della Giustizia, la Spazzacorrotti, il Decreto Dignità (miglior riforma occupazionale dal 1979 ad oggi), il Reddito di Cittadinanza (forma estesa del Reddito di Emergenza utilizzato finora nella lotta alla povertà e alla Pandemia), il Recovery Fund (di 240 miliardi di euro miglior risultato storico di sempre nonostante i pugni sul tavolo in Europa di Renzi e la poltrona vuota di Salvini come Ministro dell'Interno), indispensabili per il bene del Paese e salvarlo da un inevitabile disastro economico.

Per quanto riguarda la democrazia diretta e partecipata è bastata la protesta degli iscritti e degli eletti al MoVimento a spingere Grillo ad un accordo in quanto l'alternativa sarebbe stato un nuovo movimento come accaduto a Parma.

Grillo ha creato un movimento per opporsi alla incompetenza e ignoranza dei politici della Prima e Seconda Repubblica ormai logorata dal discredito delle continue indagini e dall'inefficienza delle riforme creando un’ondata populista contro l'imperversare di mafia e criminalità dei colletti bianchi.

Grillo, secondo gli stessi valori di cui è Garante dovrebbe ritirarsi per 2 motivi:

il limite dei 2 mandati o 10 anni di leadership ormai scaduti dal nascita del MoVimento nel 2008;

il conflitto di interessi per la vicenda del figlio che mette in dubbio la sua condotta politica nelle relazioni con gli eletti (soprattutto la vicenda del Consiglio dei Ministri dell'8 luglio scorso) e con le autorità a partire con l'attuale presidente del Consiglio Draghi.

L'attuale (contro)riforma Cartabia, gemella (a sua insaputa) del cd Processo Breve di berlusconiana memoria, rifiutata persino dall'allora presidente della Repubblica Napolitano per evidente incostituzionalità (si tratta di una amnistia occulta!), sebbene dovesse valere per i reati commessi dopo il 01 gennaio 2020 (quello della riforma Bonafede sulla prescrizione) sarebbe applicata retroattivamente per il principio del favor rei a tutti i procedimenti in corso e alle indagini in corso soprattutto per le vittime del Covid che coinvolgeranno molti amministratori di centrodestra e centrosinistra.

Sulla Giustizia i 2 Governi di Giuseppe Conte sono caduti perché nessuno tranne 5 Stelle e forse Leu e altri partiti minori vogliono i criminali in carcere e le vittime risarcite.

Meno male che (Silvio?!) Draghi c’è, con il condono fiscale (quello voluto da tutti i governi sigh!), con l'incidente internazionale con la Turchia, con ripresa dei licenziamenti economici nelle aziende e il Processo Breve ammazzaprocessi.

Meno male proprio!

(foto: pixabay) (20/07/2021)