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ANTIPOLITICA - La guerra agli italiani #8 (Ridotto il diritto alla Naspi)

"Dopo le cd dimissioni in bianco ora con un emendamento nella Manovra Finanziaria 2025 si perderà il diritto alla Naspi se ci si è dimessi nei 12 mesi precedenti la perdita del successivo lavoro"

Doppia riduzione e quindi perdita del diritto alla Naspi, l'assegno di disoccupazione erogato dall'INPS, quando si perdeva il lavoro in maniera involontaria.

Se con il  primo provvedimento il lavoratore che si assenta in maniera ingiustificata per più di 15 giorni verrà ritenuto (presumibilmente) dimesso, ora la Naspi si perderà anche se dopo le dimissioni volontarie date negli ultimi 12 mesi, se non si saranno maturate almeno 13 settimane di contributi (circa 4 mesi di lavoro),  anche non consecutivi con il nuovo lavoro.

La norma è stata invocata contro i presunti "furbetti" della Naspi (e contro i furbetti datori di lavoro!) che davano le dimissioni da un posto di lavoro, magari insostenibile,  e si facevano assumere anche per pochi giorni, da un secondo datore di lavoro.

Fino al 2024 la vecchia norma il lavoratore accedere al massimo della Naspi per 2 anni.

Ora serviranno almeno altre 13 settimane di contribuzione, una tassazione indiretta insomma, per riavere il diritto ad accedere 2 anni di Naspi accumulati magari in anni di lavoro.

Infatti i contributi per la disoccupazione vengono pagati mese per mese dalle buste paga dei lavoratori.

Togliere o ridurre tale diritto porterà di fatto ad un aumento dei contenziosi e che rischiano di essere pagati dai datori di lavoro.

Una manovra che ridurrà le erogazioni degli assegni di disoccupazione ma che aumenteranno i risarcimenti a carico delle imprese.

(foto: pixabay) (24/12/2024)