"Esiste una celebrazione nazionale legata alla Prima Guerra Mondiale, mentre non esiste una festa nazionale specifica per la fine della Seconda Guerra Mondiale"
Ma perché celebriamo tanto la Prima Guerra Mondiale con tanto di fondi pubblici mentre non si parla della Seconda Guerra Mondiale con tutte le atrocità che ha portato e che ancora oggi ci segnano nel vivere di tutti i giorni?
Per l'Italia, la Prima Guerra Mondiale (1915-1918) a differenza dalla Seconda fu interpretata e celebrata come un conflitto di successo e di completamento del processo risorgimentale. L'entrata in guerra fu motivata, in parte, dalla volontà di riprendere i territori ancora sotto il controllo dell'Impero Austro-Ungarico, come Trento e Trieste. La vittoria finale, simboleggiata dall'Armistizio di Villa Giusti del 4 novembre 1918, fu vista come il coronamento dell'Unità d'Italia.
La Grande Guerra è stata definita anche la "quarta guerra d'indipendenza". Il 4 novembre divenne la data per onorare la vittoria, i sacrifici dei caduti e per celebrare il raggiungimento dei confini naturali della nazione. L'istituzione del Milite Ignoto all'Altare della Patria nel 1921 rafforzò ulteriormente questo legame simbolico tra il conflitto, i suoi caduti e l'identità nazionale.
La Seconda Guerra Mondiale per l'Italia è stata molto più complessa e traumatica. A differenza del primo conflitto, non c'è stata una chiara e univoca "vittoria" da celebrare.
Il regime fascista, sorto nel primo dopoguerra, aveva sfruttato e amplificato la retorica della vittoria, celebrando il militarismo e il nazionalismo. Nella Seconda Guerra Mondiale l'Italia entrò nel conflitto al fianco della Germania nazista e subì una pesante sconfitta, culminata con l'armistizio dell'8 settembre 1943. Questo evento segnò l'inizio di una tragica fase di guerra civile (tra i partigiani e la Repubblica Sociale Italiana) e di occupazione straniera.
La vera celebrazione legata alla Seconda Guerra Mondiale è il 25 aprile, la Festa della Liberazione. Questa data non commemora la fine della guerra in generale, ma la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista e dal regime fascista, grazie all'azione della Resistenza. È una festa che simboleggia la rinascita democratica, la lotta contro la dittatura e la riconquista della libertà, ma non la vittoria militare di una nazione unita.
La memoria della Seconda Guerra Mondiale in Italia è dunque un conflitto segnato dal ricordo delle sofferenze, delle scelte drammatiche e della lotta per la libertà. Non esiste un singolo giorno per onorare la fine della guerra in sé, ma piuttosto per commemorare eventi specifici e dolorosi, come il Giorno della Memoria (27 gennaio) per le vittime dell'Olocausto, a testimonianza di un'eredità storica molto più complessa e lacerata.
La Seconda Guerra Mondiale è stata la riconquista della libertà e la nascita della Repubblica Italiana, riflettendo le profonde ferite e divisioni lasciate dal conflitto che ancora oggi si riversano negli scontri politici e nelle dinamiche della vita quotidiana spesso fonte di criminalità e violazione dei diritti.
(foto: pixabay) (16/09/2025)