"L'Osce ha criticato il ddl sicurezza ha il potenziale di minare i principi fondamentali dello Stato di Diritto"
Il ddl Sicurezza di 38 articoli, che tra poco andrà al Senato per il voto finale, trasforma le opposizioni e la critica in dissidenti da arrestare e incarcerare.
Chi opporrà resistenza o minaccia contro un agente di polizia subirà pene aggravate più pesanti. Se si terrà un picchetto operaio, o si lancerà un oggetto, soprattutto per impedire la realizzazione di un'opera pubblica o un'infrastruttura strategica ma anche contro catastrofi ecologiche o speculazione energetica si verrà condannati alla stessa pena di uno spacciatore di droga.
Inoltre basterà una foto o un video anche di presenza, per procedere all'arresto in flagranza differita anche per lesioni lievi ad un agente (praticamente un contatto fisico ad uno sfondamento).
Viene creato il reato di resistenza passiva.
In caso di blocco stradale o ferroviario eseguito pacificamente rischia due anni di carcere. Commettere un reato in una stazione ferroviaria o all'interno di un carcere o di un centro di accoglienza sarà un'aggravante.
Inoltre gli agenti potranno anche portare armi private senza licenza.
Tutto per fermare l'opposizione politica perché verrà perseguita la propaganda della lotta.
Attenzione: la creazione di reati nuovi coesistenti agli stessi già presenti crea un "vuoto" di diritto soprattutto per i processi già in corso, che rischiano di chiudersi con l'assoluzione degli imputati.
Alla fine si aumenterà il carico dei tribunali, già in affanno, e si riempiranno le carceri già al collasso di nuovi detenuti.
Tutto per fermare l'opposizione politica, il dissenso, la critica, la piazza.
(foto: pixabay) (28/09/2024)