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ELZEVIRO - L'inferno dei viventi - 4^ parte

"Il decreto sicurezza, che approderà alle camere, prevede la possibilità di vendere all'asta i beni confiscati alla mafia. Il rischio è di svenderli a prestanome che rafforzeranno il potere della mafia sul territorio. La mafia è una cosa seria"



Il decreto sicurezza appena firmato dal presidente Mattarella sottovaluta il fenomeno mafioso rendendo più facile la vendita dei beni immobili sequestrati alla criminalità organizzata (capo II:“Disposizioni sull'organizzazione e il funzionamento dell’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata”. e all'articolo 38, (Razionalizzazione delle procedure di gestione e destinazione dei beni confiscati), comma 3: «I beni […] di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento per le finalità di pubblico interesse ivi contemplate, sono destinati con provvedimento dell’Agenzia alla vendita»).
L'agenzia nazionale per l’amministrazione e la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata sarebbe così incentivata a vendere ai privati gli immobili per far fronte alle proprie spese di gestione, piuttosto che operare per un riutilizzo pubblico e sociale dei beni.
Gli immobili sequestrati alle mafie, di cui non sia possibile effettuare la destinazione o il trasferimento per finalità di pubblico interesse, si potranno perciò vendere più facilmente ai privati. La vendita sarà effettuata al miglior offerente, con esclusione del proposto o di colui che risultava proprietario all'atto dell’adozione della misura penale o di prevenzione, se diverso dal proposto, di soggetti condannati, anche in primo grado, o sottoposti ad indagini connesse o pertinenti al reato di associazione mafiosa o a quello di cui all'articolo 416-bis.1 del codice penale, nonché dei relativi coniugi o parti dell’unione civile, parenti e affini entro il terzo grado, nonché persone con essi conviventi.
Tale norma tuttavia non garantisce che possano essere acquistati da professionisti, imprenditori, faccendieri, che agiscono formalmente nella legalità, ma in realtà operano per la riuscita di operazioni commerciali e finanziarie capaci di riciclare il denaro sporco e di provenienza illecita delle stessa organizzazione mafiosa.
La vendita, invece, dovrebbe essere accompagnata da un serio progetto di riutilizzo, che deve essere attentamente valutato da parte degli organi competenti dello Stato.,
Ciò al fine di evitare di ristabilire, tramite il prestanome il "potere" dell'organizzazione mafiosa sul territorio, che proprio con la presenza di locali e attività commerciali impone il controllo sul territorio. La mafia è una cosa seria. 
(foto: pixabay) (07/10/2018)