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ANTIPOLITICA - Firrnare per il referendum con lo SPID

In Italia la possibilità di firmare i referendum con SPID è stata introdotta soltanto negli ultimi anni, grazie a un intervento legislativo che ha introdotto i vantaggi della tecnologia digitale in uno degli strumenti più importanti della vita democratica del Paese.


La possibilità di firmare i referendum online con lo SPID è dovuta grazie alla spinta con cui l’Unione Europea ha esortato i Paesi Membri a digitalizzare i processi elettorali e sperimentare il voto elettronico. Entro il 2030 il cosiddetto Digital Compass Europeo ha stabilito di rendere la vita democratica accessibile a tutti, comprese le persone con disabilità, anche attraverso il voto elettronico.
La raccolta di firme con SPID non elimina, ma si aggiunge alla tradizionale raccolta cartacea, che continua a essere valida.
Il voto vero e proprio, invece, si svolge sempre nella classica modalità fisica, che prevede di recarsi al seggio elettorale e di apporre con una matita la propria scelta sulla scheda elettorale cartacea.
Inoltre, una pietra miliare è rappresentata dalla storica decisione con cui nel 2019 il Comitato diritti umani dell’Onu (nel caso Staderini-De Lucia vs Italy) aveva rilevato delle irragionevoli restrizioni nella raccolta firme cartacea prevista dalla legge italiana sui referendum.
Il richiamo del Comitato Onu ha quindi spinto l’Italia a introdurre la possibilità di raccogliere online le firme per i referendum con la Legge di Bilancio 2021. La legge ha istituito un fondo di 100mila euro annui a partire dal 2021, destinato alla realizzazione di una piattaforma digitale pubblica per la raccolta delle firme online. Tuttavia ad oggi a sopperire ai ritardi del pubblico ci hanno pensato i privati con le piattaforme SPID fornite dai vari gestori in attesa che entrino in funzione la CIE (carta d'identità elettronica) e il WalletID (portadocumenti elettronico).

(foto: sito istituzionale) (02/08/2024)